mercoledì 14 dicembre 2011
sabato 3 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
Lavorare di più per guadagnare meno
Il ritorno del mago "ma anche"
Verginità padana
Articolo 18 e pensioni
Il lavoro sporco
La sinistra che si sposta a destra
Roma ladrona
Verginità padana
Articolo 18 e pensioni
Il lavoro sporco
La sinistra che si sposta a destra
Roma ladrona
venerdì 11 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
martedì 18 ottobre 2011
martedì 27 settembre 2011
giovedì 22 settembre 2011
martedì 30 agosto 2011
domenica 19 giugno 2011
Tutto Pontida 2011
martedì 31 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
sabato 30 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
martedì 29 marzo 2011
sabato 26 marzo 2011
giovedì 17 marzo 2011
Non voglio più essere italiano
Non voglio più essere italiano
dievnterò padano poi...
emiliano
bolognese
di Borgo Panigale
di Via del Milliario
del numero 7
della porta di destra
del primo piano
non voglio più essere italiano.
Al razzista
Tu non hai provato cosa vuol dire essere emigrante
non hai provato a sentir la nostalgia
e un brivido per un accento che riconosci familiare.
in ogni luogo della terra siamo stati schiavi
con i sesterzi guadagnaticol udore
abbiamo riscattato i nostri figli.
Non riesci più a distinguerci
e a distinguerti
e questo ti spavanta.
Faremo di tutto per tener unita questa Italia
che nacque in tempi remoti
nei cuori di un piccolo popolo in fondo allo stivale.
In suo nome s'immolaron gli estruschi e i Sanniti
i patrioti del Risorgimento
I Contadini padani e salentini nella Grande Guerra
e i Partigiani con la Resistenza per scacciare l'occupante
Cento milioni di uomini sparsi per il mondo
riconsoco questa terra come Patria.
Ci appartiene uno dei tuoi figli
uomo della divisione.
Sarai deriso barbaro
con solo l'oro nel cervello.
Non saremo mai razzisti contro il tuo razzismo.
Nelle nostre vene scorre il sangue
di tutti i poli europei
anche nel tuo che tanto ci disprezzi.
Tratte dal libro mio primo libro del 1997 "Maruchein" abitavo in Via del Carroccio
sabato 12 marzo 2011
giovedì 3 marzo 2011
mercoledì 2 marzo 2011
venerdì 18 febbraio 2011
Benigni e l'inno di Mameli
Anche mameli era minorenne come Ruby quando scrisse l'inno d'Italia
L'inno
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
L'inno
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
giovedì 17 febbraio 2011
L'INCIUCCIO CON LA LEGA
BERSANI VUOLE FARE IL FEDERALISMO CON LA LEGA, IL PRIMO PASSO VERSO LA DISINTEGRAZIONE DEL PAESE. L'INCIUCIO CON LA LEGA COMPORTEREBBE ANCHE L'ACCETTAZIONE DI POSIZIONI RAZZISTE, CHE SI CERCA DI GIUSTIFICARE COME "BUONA AMMINISTRAZIONE" NON DANDO DA MANGIARE A UNA BAMBINA DI 4 ANNI, POVERA E EXTRACOMUNITARIA, CHE NON PUO' PAGARE IL PASTO DELL'ASILO IN UN "CIVILE" PAESE DEL VENETO. E QUESTA NON E' CHE L'ULTIMO FATTO DI CRONACA ACCADUTO NELLA MITICA PADANIA. , ABBIAMO AVUTO IL "BIANCO NATALE" DOVE SI DAVA LA CACCIA AGLI IMMIGRATI E TANTISSIMI ALTRI EPISODI, NEL RECENTE PASSATO ANCHE CONTRO NOI ITALIANI ORIGINARI DEL SUD. CON QUESTA SUA POSIZIONE PROBABILMENTE BERSANI RECUPERERA' QUALCHE VOTO DI LEGHISTI DELUSI, MA DI SICURO PERDERÀ' QUELLO DELLA MIA FAMIGLIA,, CHE E' COMPOSTA PER META' DA MERDIONALI E L'ALTRA META' DA BOLOGNESI . LA MIA FAMIGLIA E' RESIDENTE AL NORD DA QUATTRO GENERAZIONI. LA NOSTRA, ANCHE PER QUELLI CHE VOTANO A DESTRA, E' UNA POSIZIONE CONTRO IL FEDERALISMO CHE SAPPIAMO CONDIVISA DA ALTRI MILIONI D'ORIGINE MERIDIONALE CHE ABITANO IN QUESTA ENTITA' INESISTENTE CHIAMATA PADANIA, CHE PERO' ORMAI, ANCHE PER MERITO DI UTILI IDIOTI NON LEGHISTI, STA ACQUISTANDO UNA SUA "MITOLOGIA". CI SONO ADDIRITTURA GIORNALISTI CHE SCRIVONO "PADANIA" CON LA P MAIUSCOLA, COME SE FOSSE UN'ENTITA' CHE ESISTE PER DAVVERO. PIÙ' SCONCERTANTE LA POSIZIONE DI BERSANI SE SI PENSA CHE QUEST'ANNO BISOGNEREBBE FESTEGGIARE IL 150° ANNIVERSARIO DELL'UNITA' D'ITALIA, COSA CHE LA LEGA STA DI FATTO IMPEDENDO DI FARE. E' POI IPOCRITA FAR FINTA DI NON SAPERE CHE LO SCOPO ULTIMO DELLA LEGA E' QUELLO DELLA DISINTEGRAZIONE DEL PAESE E CHE "DARGLI CORDA" VUOL DIRE PORTARE L'ITALIA SULL'ORLO DEL PRECIPIZIO.
Roma, 16 feb. (Adnkronos) - Costretta ad uscire in anticipo da scuola perché la famiglia non può pagare i buoni pasto. Protagonista della vicenda, denunciata dal segretario regionale veneto dell'Udc Antonio De Poli, è una bimba di quattro anni, figlia di immigrati in difficoltà. "Veramente un brutto fatto di cronaca", sottolinea De Poli, che ha presentato anche un'interrogazione parlamentare in cui si critica aspramente il comportamento di Massimo Sensini, sindaco leghista di Fossalta di Piave, in provincia di Venezia.
Il caso nasce nel gennaio scorso, quando una collaboratrice scolastica telefona all'ufficio scuola chiedendo come occorra comportarsi con la bimba che da settimane non porta il buono pasto. La decisione, spiega De Poli, è di continuare ad assicurare il pasto alla bimba, finché non interviene il sindaco sostenendo come i pasti già consumati vadano pagati.
L'assessorato ai Servizi sociali prospetta la possibilità di una contribuzione straordinaria alla famiglia per l'acquisto dei buoni pasto, ma la proposta viene bocciata dal sindaco, "che impone che la bimba vada a mangiare a casa se non può acquistare i buoni pasto". Né i buoni pasto possono essere ceduti, aggiunge il primo cittadino, "perché questo creerebbe un danno erariale". Per due giorni la bimba è costretta ad uscire anticipatamente da scuola, finché "una persona di cuore" non acquista per la bimba 3 blocchetti di buoni pasto, consentendo alla piccola senegalese di restare a scuola. "Una vicenda - conclude De Poli - vergognosa e gravissima, che mostra il volto di una Lega ottusa, razzista e arrogante. Quel sindaco dovrebbe vergognarsi. Zaia prenda posizione su questo fatto disgustoso".
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