mercoledì 20 maggio 2009
UMBERTO ECO CONSIGLIA A BERLUSCONI DI LEGGERE "LOLITA"
DI COSA PARLA "LOLITA"?
Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo la mattina, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita. »
Lolita è il celebre e scandaloso romanzo di Vladimir Vladimirovič Nabokov. Scritto in inglese e pubblicato inizialmente a Parigi, dove l'autore viveva nel 1955, ebbe grande risonanza anche per i contenuti scabrosi che vertevano su un rapporto pedofilo e incestuoso.
Il termine lolita, complice probabilmente la trasposizione cinematografica di Stanley Kubrick, è entrato nella cultura popolare e nel linguaggio ad indicare una giovanissima sessualmente precoce o comunque attraente.[1]
« ragazza adolescente di aspetto provocante, che suscita desideri sessuali anche in uomini maturi »
(De Mauro, il dizionario della lingua italiana, Paravia[2])
Nabokov nel romanzo consigliava di pronunciare la prima sillaba di Lolita con la L liquida come per la parola lollipop - lecca lecca.
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